mercoledì 31 dicembre 2008

Lavoro, flessibilità e buon senso


di Orlando Sacchelli

La flessibilità nel lavoro indica il "venirsi incontro" tra dipendenti e aziende. Una certa elasticità e duttilità contrapposta alle rigide regole del passato. Uno sforzo innovativo - sia in senso economico che giuridico - dunque un valore positivo. L'importante è che questa elasticità sia biunivoca, cioè che porti vantaggi alle aziende ma anche ai lavoratori. E che sia condivisa. Spesso i sindacati sono stati accusati di volersi arroccare su posizioni rigide, difendendo meccanismi non più in grado di venire incontro alle esigenze di cambiamento imposte dal mercato. Accuse fondate. Anche se le riforme nel mondo del lavoro sono state terreno di scontro ideologico, senza sconti né da una parte né dall'altra. E qualcuno ha pensato di imporre il cambiamento senza neanche tentare una mediazione. L'innovazione nelle regole del mercato del lavoro ha portato il precariato ma, al contempo, ha consentito di far uscire dalla disoccupazione molti giovani. Lo Stato ha assecondato le richieste degli imprenditori avviando un processo di riforma. Si è astenuto, però, dal costruire quelle "reti di protezione" necessarie ai precari per compensare i rischi economici derivanti dal loro status. E questa "dimenticanza" ha prodotto insicurezza, insoddisfazione e grossi problemi alle famiglie. C'è chi ha cavalcato ad arte questa insicurezza. Certo, promettere il lavoro "fisso" è accattivante come slogan politico. Ma al giorno d'oggi esistono le oggettive condizioni per poter mantenere - ossia trasformare in realtà concreta - questa battaglia? Cioè, basta una legge per creare posti di lavoro stabili e sicuri per tutti? Lavoro e rigidità, rigidità e lavoro. Un altro esempio, gli orari: se un esercizio commerciale potesse restare aperto 24 ore su 24 potrebbe offrire più lavoro. Se liberamente concordata - e quindi non imposta ai commessi - perché dire no a questa possibilità? All'estero vediamo molti negozi aperti h24. In Italia no. Eppure quante categorie lavorano di notte?

Orlando Sacchelli

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