giovedì 1 gennaio 2009

Apprendisti stregoni, attenti all’errore...


di Carlo Rossi

La riflessione sui tempi difficili che viviamo dovrebbe indurci a prendere atto, se non lo abbiamo ancora fatto, della fallibilità delle scienze sociali teoriche. Economisti, studiosi della società e della politica, insigni intellettuali attenti ad individuare ed interpretare tendenze della vita e della storia hanno fallito nell'anticipare e nel comprendere ciò che oggi mette in difficoltà individui, famiglie, imprese ed addirittura stati sovrani.
Non si tratta certo di una novità. Da sempre circola una battuta sugli economisti che mette alla berlina la loro capacità di spiegare il passato ma non di prevedere il futuro. Ed in realtà pure la capacità di spiegare ciò che è successo è assai modesta. Questa fallibilità si aggiunge a quella degli operatori economici e dei protagonisti della vita sociale e politica, rendendo non raramente poco efficace il tentativo di trovare qualche rimedio e portarlo ad effetto. Ancora una volta colse nel segno Karl Popper, scrivendo nel suo Congetture e confutazioni:"una delle singolari circostanze della vita sociale è che mai nulla riesce precisamente nel modo prestabilito. Tutto va sempre a finire un poco diversamente. Quasi mai, nella vita sociale, riusciamo a provocare il preciso effetto che desideriamo, e, normalmente, otteniamo conseguenze ulteriori non desiderate... Conseguenze non desiderate delle nostre azioni che, in genere, non possono essere eliminate. Spiegare perchè ciò non sia possibile è il compito principale della teoria sociale".
Questo tema dovrebbe costituire una parte fondamentale non solo della ricerca teorica, ma anche della formazione stessa dei cosiddetti scienziati sociali. La chiara consapevolezza della possibilità dell' errore, delle sue radici, della sua non infrequente estrema gravità sotto il profilo delle conseguenze, aiuterebbe tutti noi a vivere meglio.

Carlo Rossi
www.chiarodiluna-karl.blogspot.com

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